I Borderò nascono a Pisa nel 2004 (inizialmente con il nome di Mamajalpa, e successivamente con quello di G'aG) dal desiderio dei suoi componenti, tutti provenienti da precedenti esperienze, di proporre al pubblico un repertorio vario e articolato, che trasmettesse agli ascoltatori il divertimento provato dai musicisti durante la performance. In questa ottica, i brani del repertorio non sono mai affrontati meccanicamente; l'interpretazione e l'improvvisazione rivestono un ruolo fondamentale, in modo che due esecuzioni non siano mai le stesse, e elementi di differenza vengano introdotti a seconda di ambiente, risposta del pubblico, caratteristiche della serata.
Malgrado il ridotto numero degli elementi (al momento: batteria, chitarra, tastiere/basso e voce, che consente l'esibizione in spazi strettissimi, magari con set di batteria ridotto, se non del tutto assente), la varietà delle soluzioni tecniche è tale da consentire un ampio spettro sonoro: il chitarrista, oltre a strumentazione tradizionale valvolare, è dotato all'occorrenza di compatti simulatori di amplificatore per coprire una vasta palette sonora; il tastierista dispone di varie soluzioni, e oltre ad assumere il ruolo di bassista in molte circostanze, può arricchire le esecuzioni con organi o sezioni di fiati; il batterista può suonare con set minimo (rullante, charleston) o completo; la formazione della voce femminile spazia dal jazz più raffinato al blues più roco al soul più travolgente e coinvolgente.
I Borderò hanno esplorato nel corso degli anni e delle molteplici esperienze live diversi generi musicali, che comunque trovano radice comune nel blues. Il loro repertorio spazia infatti dal trascinante soul di Aretha Franklin, all'appassionato blues di Hoochie Coochie Man, al cadenzato swing di Hit The Road Jack, alle contaminazioni del jazz più raffinato, ai ritmi caldi e vibranti della disco anni '70, senza disdegnare le atmosfere più elettroniche degli anni '80.
Questa ampia flessibilità del repertorio ha permesso al gruppo di costruire un'ampissima esperienza di esibizioni sia su palchi spaziosi che in locali minuti, in cui è fondamentale saper produrre un suono bilanciato e non troppo aggressivo, e occupare spazi estremamente angusti.